La Trama

E' l'ultima commedia che Goldoni diede a Venezia, è il martedì grasso del 1762 prima di partire per Parigi, è chiaramente e volutamente allegorica.

L'opera mette in scena l'ultimo periodo di Goldoni a Venezia, tra la malinconia di un addio troppo a lungo rimandato e le riflessioni su un mondo che sta cambiando.

La nostalgia si stempera nel ricordo di una città amata con tutta l'anima.

Essendo l'autore stato chiamato in Francia, volle prendere congedo dal pubblico di Venezia per mezzo di una commedia in cui i commedianti vestono i panni di fabbricatori di stoffe, ed egli stesso si nasconde sotto le spoglie di un disegnatore in procinto di partire per la Russia.

E' un opera intrisa di profonda umanità e i personaggi riflettono comportamenti e debolezze ancora attuali.

Nella casa-laboratorio del tessitore Zamaria, si danno convegno una coralità di personaggi più o meno semplici che parlano la lingua di ogni giorno, un dialetto veneziano che risuona alla stregua di una perfetta partitura gergale. Per festeggiare una delle ultime sere di carnevale, gli artigiani giungono a piccoli gruppi, mostrandosi come varianti di un gruppo sociale reso unito dalla stima e dalla fiducia nel loro mestiere. La comunità dei tessitori e dei rivenditori di stoffe pregiate, alcune delle quali stanno appese alle pareti della sala, discutono, amoreggiano, giocano un'esilarante partita alla meneghella e, mentre mangiano di gusto, combinano matrimoni a lungo rimandati e pensano al loro futuro commerciale, consapevoli di far parte di una medesima famiglia, unita nel momento del bisogno. Quel campionario di umanità rivela, così, un confronto acceso tra la prontezza della solidarietà femminile e il senso di responsabilità maschile.