La Trama | |
Questa commedia è stata scritta da Carlo Goldoni nel 1745 a Pisa come Canovaccio, in cui gli attori erano chiamati a sostituire al contesto le parole. Solo in seguito Goldoni ne ha scritta una versione definitiva. |
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Diversa dalle altre commedie, essa è stata disegnata sulla figura di Arlecchino, sulla quale è stata costruita la trama “ comico artificiosa ”, una giostra di maschere dove il gioco di Arlecchino ne costituisce la maggior parte. Nasce così l'equivoco della sua doppia servitù in barba ai due padroni. Arlecchino è un servitore sciocco ed astuto al tempo stesso, perché opera senza studio né pensamento. E' accortissimo quando l'interesse e la malizia lo addestrano. Alla sgangherata comicità del protagonista fa da contrapposto il dialogatore impettito di Silvio e Clarice, la passionalità di Florindo, il latino del Dr. Balanzone.
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In un intreccio corale che né da il lieto fine. In tutto questo il pubblico non può far altro che…RIDERE ! |